Come collaborare insieme per il benessere di bambine e bambini?

Marco e Margherita, insegnanti di sostegno e Carmen, docente curricolare, hanno deciso di approfondire con la loro classe il percorso G come gusto dedicato alla nutrizione, invitando bambine e bambini ad una corretta comprensione del valore del cibo.

Per l’esperienza Webecome, gli insegnanti hanno preparato l’aula scolastica con una grande tavola imbandita di alimenti di provenienza diversa, anche non comuni, unendo i banchi della classe e creando così un ambiente educativo del tutto nuovo, capace di favorire scambio, dialogo e confronto.

 Parlare di educazione alimentare è fondamentale perché è un’attività trasversale che include molte tematiche: il rispetto per il cibo, la conoscenza degli usi, dei costumi e delle tradizioni di altri popoli, racconta Carmen.

Un tema fondamentale questo legato al cibo, che è cultura, relazione, momento di conoscenza reciproca. Franco Fassio, Ricercatore e docente di Systemic Food Design presso l’Università degli studi di Scienze Gastronomiche a Pollenzo, uno degli esperti che ha contribuito al percorso tematico G come gusto ci dice: “è importante sul tema del cibo attivare un percorso di confronto, di dialogo costruttivo con gli studenti e sviluppare parallelamente attività e buone pratiche che gli studenti stessi porteranno poi a casa.”

Come lo è stato in questo gruppo classe, per esempio, attraverso la costruzione di un decalogo finale in cui “sono stati delineati dei punti importanti che riguardano l’educazione alimentare”, ci descrive Marco.

Ascoltiamo in questa intervista le reazioni personali di Marco, Carmen e Margherita.

 

Il cambiamento della disposizione dell’aula, le attività proposte e i laboratori individuali a quelli di gruppo sono stati pensati per dare ai bambini il ruolo da veri protagonisti dell’esperienza fino all’ultima fase, quella della Continuità.

La proposta educativa è stata per i tre insegnanti un’occasione per collaborare insieme, non solo durante le giornate di sperimentazione, ma anche nella progettazione dell’esperienza stessa, mettendo a fattor comune conoscenze, esperienze e punti di vista diversi. Conclude Margherita: “Webecome ha avuto un grande successo nella classe ed è stato anche un modo per lavorare sull’inclusione”.

Ricordando le parole di Maria Cristina Dressino, dirigente, dobbiamo considerare che ogni alunno ha una propria storia e il progetto ha l’obiettivo di sostenere i bambini nel loro percorso di crescita e “a rispondere ai bisogni educativi speciali che sono di tutti”.   

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