Anna Giulia Monticelli, mamma di un bambino che ha frequentato la classe terza dell’I.C. Marconi Antonelli di Torino, ci ha raccontato con entusiasmo la sua partecipazione alla proposta educativa.
In quale modo i contenuti e gli strumenti di Webecome sono utili per la quotidianità educativa dei figli?
Anna Giulia che, ha vissuto l’esperienza Webecome con il gruppo dei genitori e con l’insegnante Rosita Renna, ci ha descritto l’importanza dell’approccio positivo e plurale del progetto educativo e, in particolare, le potenzialità che può avere anche per i genitori, a supporto del percorso di crescita dei figli:
ho conosciuto la piattaforma attraverso le informazioni della maestra […]. Sono rimasta entusiasta fin dall’inizio perché credo in una didattica alternativa in cui i bimbi possono mostrare la loro soggettività ed esprimersi per quello che sono, ha condiviso.
Anna Giulia si è subito iscritta alla piattaforma online e, nel corso dell’anno scolastico, ha approfondito i temi dedicati ai fenomeni di disagio sociale, in particolare il fenomeno del bullismo grazie al percorso tematico I come insieme, scelto dall’insegnante Rosita Renna che ha creato esperienze ed attività uniche e inclusive per la sua classe.
L’approccio educativo di Webecome offre occasioni di approfondimento anche ai genitori, attori educativi insieme a dirigenti e insegnanti, per favorire lo sviluppo di comportamenti consapevoli e coinvolgere bambine e bambini nel conoscere e vivere insieme valori positivi che favoriscono la prevenzione e il contrasto di fenomeni di disagio sociale.
Guarda, qui sotto, il racconto di Anna Giulia:
L’aspetto più importante, secondo Anna Giulia, è stata la possibilità di conoscere i bambini anche attraverso ‘gli occhi degli insegnanti’. Un’esperienza vissuta “attraverso la guida degli insegnanti e l’entusiasmo dei nostri figli”, che da un lato è stata per bambine e bambini una nuova opportunità per confrontarsi, riflettere e raccontare le loro emozioni e, dall’altro per i genitori, un’occasione per “pensare ai nostri bimbi in un altro modo, cercando per loro altre soluzioni” sui temi del disagio sociale. “Ci siamo sentiti accolti e considerati, abbiamo dedicato del tempo ai bambini e a noi”.
Simona Caravita, Professore Associato di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, durante la tavola rotonda del convegno “Qui nessuno è diverso”, lo scorso 22 ottobre, ha ricordato infatti come sia necessaria “un’attenzione alla positività e ai genitori, soprattutto in un contesto dove, sempre più, si diffonde il pregiudizio”. Partire anche dagli adulti è fondamentale perché, ha continuato, “in prima persona devono essere coinvolti con una sinergia tra scuola e famiglia in un’azione che deve iniziare presto, essere preventiva e di potenziamento delle life skill dei bambini”.
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